Nasce a Castenaso la comunità energetica “Energia in Comune”

Questa è l’ultima seduta dell’attuale mandato ed innanzitutto voglio salutare e ringraziare tutti i consiglieri, il sindaco e la giunta per la collaborazione che abbiamo portato avanti in questi cinque anni, in accordo e in disaccordo, ma sempre praticando l’esercizio del confronto democratico.
Ne approfitto per ringraziare anche tutti i dipendenti comunali, che si sono sempre dimostrati competenti e disponibili. Ringrazio anche la segretaria Ristauri.

L’ordine del giorno che andiamo a discutere questa sera è senz’altro un’ottima occasione per chiudere il mandato in bellezza; almeno per quanto mi riguarda, dopo avere passato la maggior parte del mio tempo in Consiglio comunale contestando scelte e politiche che ritengo sbagliate, è una grande soddisfazione avere partecipato finalmente alla costruzione di qualcosa di positivo, qualcosa che nei prossimi anni potrà cambiare il rapporto che i cittadini di Castenaso hanno con l’approvvigionamento energetico.

Come ricordate, nel 2022 avevo chiesto che il nostro Comune iniziasse questo percorso, sfruttando un contesto normativo regionale, nazionale ed europeo favorevole. E sono rimasto sorpreso positivamente trovando la disponibilità e la collaborazione degli altri consiglieri e della giunta; questo ha dimostrato che, in presenza di un forte interesse collettivo, è possibile lavorare insieme superando le barriere ideologiche.


Il gruppo di lavoro di cui ho fatto parte insieme all’assessora Sapienza, ad AESS ed ai tecnici comunali è riuscito ad ottenere importanti finanziamenti regionali che ci hanno permesso di portare a termine lo studio di fattibilità della prima Comunità Energetica Rinnovabile del nostro territorio e predisporre lo statuto e l’atto costitutivo che se verranno approvati questa sera, come spero, saranno formalizzati presso il notaio entro il prossimo mese di luglio.

Voglio riepilogare brevemente gli scopi e gli obiettivi che una Comunità Energetica si propone. Partiamo dal presupposto che il sole è una forma di energia illimitata e gratuita, ma discontinua: i pannelli fotovoltaici producono di giorno ma non di notte, producono molto d’estate e poco d’inverno o nelle giornate nuvolose. Nei momenti di massima produzione dell’impianto, un’abitazione o un’attività commerciale spesso hanno a disposizione un’energia eccessiva rispetto al fabbisogno, mentre di notte devono ricorrere al prelievo dalla rete o all’energia accumulata nelle batterie. Uno degli scopi della CER è ottimizzare questo aspetto, mettendo a disposizione degli utenti di una certa zona la produzione eccedente di altri utenti e riducendo al minimo l’acquisto di energia dalla rete. Lo Stato, attraverso il Gestore dei Servizi Energetici, riconosce un contributo per la cosiddetta energia “condivisa”, cioè l’eccedenza prodotta e consumata da utenti della stessa zona associati nella CER. Voglio precisare che si tratta di una condivisione virtuale, nel senso che i soci della CER non sono fisicamente collegati da cavi elettrici, ma contabilizzano l’energia prodotta e consumata con i rispettivi contatori.

I vantaggi sono di tre tipi:

  • Autoconsumo diretto: il produttore consuma l’energia generata dal proprio impianto, evitando di acquistarla dalla rete. Questo permette una riduzione della bolletta;
  • Condivisione con gli altri soci CER: se nello stesso orario un socio produce energia in eccedenza rispetto ai propri consumi ed un altro socio ne preleva dalla rete, questa quota darà luogo ad un contributo da parte del GSE. Le bollette non subiscono una riduzione, ma periodicamente la CER riceverà un rimborso da distribuire ai soci;
  • Quando la produzione di tutti i soci della CER è superiore al fabbisogno, l’eccedenza viene ceduta alla rete, ma con tariffe meno favorevoli rispetto all’energia condivisa di cui al punto precedente.

Qui sorge un problema non ancora risolto: si stima che la CER, che dobbiamo immaginare come una specie di “condominio virtuale”, sia conveniente e permetta di pagare i propri costi amministrativi solo quando la potenza complessiva degli impianti utilizzati supera i 750 kwh. Ma il decreto attuativo emanato lo scorso gennaio ha sollevato il dubbio che oltre i 250 kwh la CER sia tenuta agli adempimenti fiscali ed al pagamento di Iva ed imposte sul reddito; il che renderebbe più problematica la sua sostenibilità.


Il fatto che questo decreto sia stato pubblicato con grande ritardo ed abbia posto paletti e condizioni francamente incomprensibili fa temere che la volontà politica di procedere spediti su questa strada non sia comune a tutte le forze presenti in Parlamento. Credo che il compito di chi amministrerà Castenaso nei prossimi cinque anni sia quello di concludere il lavoro che abbiamo iniziato, far conoscere questo nuovo strumento a cittadini ed imprese ed iniziare a metterlo in pratica. Ma credo anche che le forze politiche presenti in questo Consiglio debbano sensibilizzare i rispettivi referenti nazionali a sgombrare il campo da resistenze anacronistiche, mettendo rapidamente a disposizione del nostro Paese tutti gli strumenti normativi che ci permettano finalmente di cambiare in modo strutturale e definitivo il nostro modo di produrre energia.

(intervento del nostro consigliere Fabio Selleri alla seduta di Consiglio comunale del 22/5/2024)